I metaboliti secondari vegetali: funzioni e difesa delle piante
Al momento del danneggiamento dei tessuti, le due parti si mescolano liberando acido cianidrico (HCN). Questa tossina blocca rapidamente la respirazione cellulare legandosi alla citocromo farmacia-online-di-prima.life ossidasi (enzima importante per la respirazione mitocondriale). Nonostante ciò, molti animali si sono adattati, anche con opportune strategie, per nutrirsi di queste piante.
- Uno studio recente ha dimostrato che il CBD, con dosi pari a 30 mg Kg-1, riduce il tempo di immobilità nel test di nuoto forzato rispetto all’imipramina (P minore di 0.01), effetto bloccato nei casi di pre-trattamento con 5-HT1A con antagonista WAY (Zanelati et al., 2010), supportando l’ipotesi di un ruolo come anti-depressivo.
- Gli acidi grassi introdotti dall’individuo, presenti nei lipidi di origine animale e vegetale, rivestono un ruolo fondamentale nell’apporto di energia con una quota per ciascun grammo più che doppia rispetto a glucidi e protidi.
- La forma cis abbassa il punto di fusione dell’acido grasso e ne fa aumentare la fluidità.
- In natura prevalgono nettamente gli acidi grassi cis rispetto ai trans, che si
formano soprattutto in seguito a determinati trattamenti artificiali. - Le differenze di questi grassi non sono esclusivamente chimiche, ma hanno anche delle implicazioni pratiche.
La temperatura gioca un ruolo molto influente nel bioaccumulo dei cannabinoidi, ma tale fattore deve sempre essere considerato associato all’umidità disponibile nel suolo. Boucher et al. (1974) hanno riportato un incremento nel bioaccumulo passando dai 23 °C ai 32 °C, nonostante alcune variabili come l’aumento delle perdite d’acqua a causa della evaporazione e della traspirazione non sono state prese in considerazione. Viceversa Bazzaz et al. (1975), usando 4 ecotipi, di origini sia tropicali (Δ9-THC) che temperate (CBD), riportarono una diminuizione nel bioaccumulo con l’aumentare delle temperature dai 22°C ai 32°C. L’incremento risultante nella biosintesi, e nel successivo bioaccumulo, dei cannabinoidi e dei terpeni contenuti nella resina, come conseguenza del sussistere di alcuni stress, appare come un meccanismo di difesa in grado di conferire benefici adattativi a fattori limitanti.
Soluzione a Ne Fanno Parte Steroidi E Terpeni
Si nota per l’assenza di fibre muscolari, e per la colorazione bianco-gialla, ben distinguibile dal resto della carne. Da notare non solo i grassi vengono immagazzinati nel tessuto adiposo, ma anche i carboidrati che, se in eccesso, vengono modificati e trasformati in grassi, che vengono anch’essi accumulati nel tessuto adiposo. E’ il motivo per cui animali (specialmente gatti) alimentati a volontà con croccantini ricchi di carboidrati, ma non di grassi, tendono a diventare obesi, trasformando i carboidrati in grassi. Infine, anche i vegetali contengono piccole quantità di grasso, che però si accumula generalmente nel seme o in alcuni frutti oleosi (pensiamo alle olive), meno nella parte strutturale (ad esempio il fusto) della pianta (un ortaggio a fusto come il sedano, per esempio, ne contiene pochissimi).
All’interno di un integratore alimentare l’estratto secco deve essere titolato in flavonoidi totali espressi in galangina minimo 8% e se ne dovrebbero assumere da 300 a 500 mg al giorno lontano dai pasti. Inoltre, la composizione chimica della propoli dipende anche dalla stagione in cui viene raccolta, dalla specie di api che la raccolgono e dai solventi utilizzati durante il processo di lavaggio. Il caso più semplice in materia di regolazione è quello dei microrganismi, tra i quali il colibacillo è stato preso come sorta di prototipo. Due grandi problemi, soprattutto, hanno richiamato l’attenzione, quello della biosintesi delle macromolecole, considerato sotto il suo duplice aspetto strutturale e genetico, e quello della regolazione dei circuiti metabolici.
Lipidi, grassi e acidi grassi: facciamo chiarezza?
Le vitamine liposolubili, infatti, sono un gruppo di vitamine che sono in grado di sciogliersi in sostanze grasse e che quindi hanno bisogno di una percentuale lipidica per essere trasportate. Lo studio dei legami esistenti fra struttura e attività degli ormoni, e quello del centro attivo degli enzimi, prospetta analoghi problemi nel campo molecolare. È probabile che molteplici attività ormonali si esercitino per il tramite di una regolazione cellulare di azioni enzimatiche nella quale l’acido 3′-5′- adenosinmonofosforico ciclico, o c-AMP, svolge un ruolo importante, come ha dimostrato E.
Trova ampio impiego come agente aromatizzante e in profumeria, complice il sentore tipicamente legnoso che ricorda la corteccia. Sotto l’aspetto terapeutico, si ritiene che possa essere un efficace antimicotico rivelando altresì utile anche nel trattamento della malaria. Sono 7 i terpeni più comuni presenti nella cannabis, ognuno dei quali contribuisce a determinare effetti e azioni differenti.
L’olio di fegato di pesce, a differenza dell’”olio di pesce“, contiene invece generalmente solo i lipidi epatici, estratti per la necessità di ottenere le vitamine A e D; oltre che gli acidi grassi polinsaturi. Tuttavia l’utilizzo di questi oli è sconsigliato vista l’alta concentrazione delle due vitamine, che in alte dosi possono essere tossiche per il cane e per il gatto. L’autore dell’articolo indica i grassi saturi come “favorevoli ” (facilitative) in contrapposizione agli acidi grassi funzionali (come gli Omega 3 o Omega 6).
La classe dei monoterpeni sembra essere la più rappresentata con il limonene, il mircene e il pinene, ma considerata la loro volatilità, circa il 5% vengono persi prima ancora della lavorazione (Gerschenzon, 1994). Il CBC (cannabicromene) è un altro cannabinoide presente in discrete quantità sulle infiorescenze di Cannabis. La produzione di CBC è generalmente massima nelle prime fasi di sviluppo della pianta (De Meijer et al., 2009). Una tecnica innovativa, prevede l’estrazione con acqua fredda, da foglie immature prelevate da varietà con chemiotipi ad alto contenuto di CBC (Potter, 2009).
Diabete: quali cibi evitare SUBITO per proteggere la salute
Per tale tipologia di produzione assume rilevante importanza una conoscenza morfologica e fisiologica dei siti in cui avviene la biosintesi ed il bioaccumulo di dette sostanze. Tuttavia, poiché la produzione di acido eicosapentaenoico (EPA) e di acido docosaesaenoico (DHA) da parte dell’organismo non è sempre sufficiente a soddisfare la richiesta giornaliera, questi acidi grassi devono essere introdotti con la dieta e vengono anch’essi definiti essenziali. EPA e DHA sono i più importanti acidi grassi a lunga catena della serie omega-3 (ω-3) e svolgono nell’organismo umano funzioni strutturali e funzionali. Per prevenire possibili danni e proteggere la salute è fondamentale controllare la quantità e la qualità dei grassi consumati e le calorie totali della dieta.